Sono giorni complicati per la Calabria per via dei vasti incendi che si stanno propagando un po' dappertutto, legati anche alle elevate temperature che stanno imperversando oramai da diversi giorni e che purtroppo pare continueranno ad interessare la regione nelle prossime settimane.
In tale contesto è diventata particolarmente drammatica la situazione che si è creata presso il più grande Istituto della Calabria dove i vari incendi hanno lambito quasi tutti i lati dell’Istituto creando condizioni di invivibilità all’interno dello stesso.
Determinanti sono stati i soccorsi da parte di tutto il personale di Polizia Penitenziaria e di tutti gli operatori che liberi dal servizio sono rientrati in Istituto per garantire condizioni di sicurezza.
In particolar modo un plauso va rivolto alle donne ed agli uomini in servizio presso il Provveditorato della Calabria che sin dal primo pomeriggio si sono precipitati per dare supporto al risicato personale che era presente in Istituto.
Purtuttavia questa OS non può non rilevare alcune problematiche che sono irrisolte da tempo e che in qualche modo complica il lavoro della Polizia Penitenziaria per via delle frequenti – quotidiane - lamentele dei detenuti:
- La continua carenza di risorse idriche legata al repentino svuotamento delle cisterne che servono i padiglioni e che di conseguenza per diverse ore della giornata fanno saltare l’erogazione dell’acqua;
- Tale problematica si riverbera anche sul personale di Polizia Penitenziaria- essendo un unico impianto- che alloggia nelle caserme e che anch’essi vengono privati di questa importante risorsa con tutto ciò che ne consegue.
Per ovviare a tali complicazioni appare opportuno risolvere strutturalmente la problematica e se il potenziamento del sistema richiede tempo, nelle more, è opportuno un supporto quotidiano da parte della protezione civile volto a garantire la costante presenza di acqua, soprattutto in tale periodo di eccezionale calura.
Peraltro il personale che alloggia nella caserma subisce anche altre penalizzazioni, in particolare coloro i quali alloggiano al 3°-4° e 5° piano sono costretti per diverse volte al giorno a percorrere le scale che conducono agli alloggi e con tali temperature elevate diventa una sofferenza. Nonostante questa Organizzazione Sindacale sia intervenuta diverse volte sul problema degli ascensori, esistenti ma non funzionanti, nulla è stato fatto o perlomeno nessuna replica è pervenuta.
Non sarebbe nemmeno peregrina l’idea di creare delle confort zone con aree climatizzate nei piani della caserma o anche climatizzare i corridoi dei vari piani che altrimenti diventano luoghi irrespirabili, soggiogati alla canicola.
“E’ impensabile, diversamente, continuare a chiedere solo sacrifici” – riduzione del congedo estivo, rinuncia ai riposi, coprire due sezioni con una sola unità, 10-12 ore di servizio continuativo, seppur in una cornice di grave carenza di organico.
In attesa di interventi urgenti, che auspica la Signoria Vostra porrà in essere, si porgono distinti saluti.