E’ stato rappresentato da diversi appartenenti al Corpo, che nella serata del 20.06.2021, un numero elevato di personale di Polizia Penitenziaria non abbia potuto consumare il pasto serale per mancanza di vivande all’interno del locale adibito a mensa agenti.
Peraltro sembra che non vi fossero nemmeno stoviglie in plastica – per come previsto dal capitolato - per gli avventori ed a tal uopo l’addetta al servizio della mensa ha cercato di porre rimedio tirando fuori delle stoviglie in ceramica – non previste dal capitolato – da sottoporre anche a lavaggio.
Vieppiù che è stata segnalata una differenza tra le vivande del pranzo e quelle poco incoraggianti della cena, quasi a demarcare una sorta di categoria: serie A e serie B.
Tale differenza viene anche accentuata dal fatto che durante il pranzo siano presenti i cuochi e la sera soltanto gli altri addetti al servizio mensa.
Appare opportuno che nel caso specifico venga riconosciuto il buono pasto a tutti coloro che senza alcuna colpa non hanno avuto la possibilità di fruire della cena e soprattutto che vengano attivati i meccanismi per addebitare, in capo alla Ditta, il costo della mancata erogazione del servizio.
Un Corpo di Polizia non merita il trattamento poco dignitoso che oramai si registra con una certa ciclicità e che si ripete anche indipendentemente dalle Ditte che si aggiudicano gli appalti.
Voglia con solerzia appurare tali circostanze e conseguenzialmente assumere le determinazioni che il caso richiede e che siano in linea con quanto previsto dal capitolato in merito alle inadempienze.
Restando in attesa di conoscere i provvedimenti intrapresi porge distinti saluti.