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Facendo seguito a precorsa corrispondenza e con riferimento alla Sua cortese n. 0035850/VISAG/2013 del 16 u.s., pur conservando intatte le riserve espresse con la nota n. 203/13 del 12 ottobre 2013 di questo Coordinamento, si prende atto di quanto comunicato.

Del tutto improprio ed impertinente con la tematica di cui si discute, riferita agli operatori del Corpo di polizia penitenziaria, appare tuttavia il richiamo al DPCM dell’ 1 aprile 2008 recante, “Modalità e criteri per il trasferimento al Servizio sanitario nazionale delle funzioni sanitarie, dei rapporti di lavoro, delle risorse finanziarie e delle attrezzature e beni strumentali in materia di sanità penitenziaria”.

 In ogni caso, nel ribadire che a parere di chi scrive l’immediata estensione della disciplina di cui al D.Lgs. 81/08 anche agli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria sarebbe certamente auspicabile e di sicuro vantaggio per i diretti interessati e per la collettività, – al di là di qualsiasi “ampliamento del novero dei dipendenti da sottoporre ai controlli” si rinnova l’invito alla S.V. affinché impartisca immediate direttive per l’univoca applicazione delle norme in parola nei confronti degli operatori del Corpo di polizia penitenziaria impiegati con compiti di autista in tutte le sedi della regione.

Nell’attesa, distinti saluti.