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Stanno pervenendo a questa Organizzazione Sindacale lamentele da parte di operatori del Corpo di polizia penitenziaria in servizio presso la Casa Circondariale di Vibo Valentia, secondo i quali sarebbe stata emanata dalla Direzione dell’Istituto una non meglio precisata disposizione che imporrebbe a coloro che si assentano dal servizio poiché colpiti da patologie infettive di darne puntuale specificazione all’atto della prima comunicazione telefonica presso il centralino dell’istituto.

Preliminarmente, si esprime rammarico per non essere stati destinatari di tale disposizione, che certamente riveste preminente interesse per ogni appartenente al Corpo e per le Organizzazioni Sindacali che ne rappresentano le istanze, e se ne richiede la cortese trasmissione.

Nel merito e per le notizie pervenute, si osserva la probabile illegittimità della disposizione in parola sotto diversi profili.

Da un lato, difatti, sembra caricare gli interessati di oneri e competenze che esorbitano dai propri, essendo loro richiesto la non semplice valutazione, di natura clinico-scientifica, circa l’infettività o meno della patologia sofferta, laddove – esemplificando – anche banali raffreddori, congiuntiviti o malattie trasmissibilità sessuale sono potenzialmente infettivi; dall’altro, espone i predetti a trattamenti non consentiti e non autorizzati dei propri “dati relativi alla salute” con la direttamente consequenziale e palese violazione delle più elementari regole in tema di privacy e protezione dei dati personali anche per come dettate dal D.Lgs. n. 196/2003 e dal Reg. (CE) 27 aprile 2016, n. 2016/679/UE, nonché da una serie di direttive nel tempo emanate dai competenti Uffici del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria.

Per quanto accennato, nell’attesa di ricevere la disposizione di cui si discute, si richiede sin d’ora alla S.V. di voler cortesemente riesaminare l’intera materia al fine di addivenirne a una disciplina che garantisca compiutamente la protezione dei dati personali e relativi alla salute degli operatori del Corpo di polizia penitenziaria dipendenti.

Nell’attesa di un urgentissimo riscontro, i più cordiali saluti.