Con riferimento al decreto dirigenziale di cui in oggetto, si deve rilevare quello che appare come un evidente sviamento delle direttive vigenti e, soprattutto, della ratio che sottende alla disciplina del lavoro agile e, in particolare, dello smart working, specie in questo periodo di emergenza sanitaria.
In tal senso, si mostrano assolutamente fallaci sia il presupposto sia il dispositivo del decreto in questione, per la parte di pertinenza.
Se da un lato, infatti, il “protocollo e scarico email” appaiono attività elettive per lo smart working, dall’altro è di tautologica evidenza la contraddizione laddove si pensa di autorizzare il lavoro agile a taluni operatori, facendoli però sostituire da altri per il disimpegno delle rispettive attività, in maniera fisica, sul posto di lavoro. Per di più, distogliendo questi ultimi, a loro volta, dagli insopprimibili compiti originari, che andranno inevitabilmente a gravare su altri lavoratori ancora.
Per quanto accennato, si invita la S.V. a riconsiderare con assoluta urgenza la questione che, peraltro, seppur involontariamente, potrebbe innescare inopportune contese fra diverse categorie di operatori.
Per gli Uffici che leggono per conoscenza, si allega il decreto dirigenziale n. 68 odierno della Direzione della Casa Circondariale di Vibo Valentia.
Nell’attesa di un urgentissimo riscontro, molti cordiali saluti.