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Nonostante chi scrive sia stato tacciato di fare allarmismo dai soliti noti che hanno perso l’ennesima occasione per tacere magari dando l’impressione di essere stolti piuttosto che parlare e togliere ogni dubbio, come preventivato con nota n. 164/14 del 21 u.s. (allegata), è ormai conclamato che un detenuto associato da diverso tempo presso la Casa Circondariale di Vibo Valentia fosse affetto da tubercolosi polmonare.

Il detenuto in questione nella giornata di ieri è stato ricoverato presso l’Ospedale Civile di Vibo Valentia ed allocato nella c.d. “celletta” ivi allestita, piantonato dalla Polizia penitenziaria.

Presso detta “celletta”, tuttavia, per come riferito a questa Organizzazione Sindacale, il locale destinato alla sosta degli operatori del Corpo di polizia penitenziaria di scorta non sarebbe dotato di nessuna aerazione, né naturale né artificiale, e l’unico ricambio d’aria potrebbe avvenire attraverso la stanza di degenza del detenuto. Come dire che tutti i protocolli che prevedono il frequente ricambio d’aria onde non favorire il proliferare di germi e batteri, se attuati, determinerebbero l’ “allegro” viavai di quest’ultimi fra la stanza del degente e quelle degli operatori, con palesi rischi per la salute e l’incolumità di tutti i presenti.

Inoltre, il predetto locale destinato agli operatori non sarebbe dotato di servizi igienici e di lavabi, tanto da non consentire neanche il semplice lavaggio delle mani, non sarebbe climatizzato e per caratteristiche ed arredi sarebbe irregolare anche in riferimento a moltissimi dei dettami di cui al D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81, e successive modificazioni ed integrazioni, in tema di salubrità e sicurezza dei luoghi di lavoro.

Come se non bastasse, gli appartenenti alla Polizia penitenziaria incaricati del piantonamento non sarebbero dotati neanche di adeguati e sufficienti dispositivi di protezione individuale. Basti pensare che i due operatori del turno 06.00/12.00 odierno sono stati forniti, complessivamente, di un’unica mascherina.

Non solo, ma pare che a partire da domani la programmazione del servizio di piantonamento preveda turni di otto (8) ore in aperta violazione pure del dettato di cui all’art. 8, commi 12 e 13, A.N.Q. del 24 marzo 2004.

Per quanto accennato, con espressa riserva di intraprendere più incisive iniziative anche, se del caso, interessando l’Autorità giudiziaria competente affinché venga verificato se possano ravvisarsi reati di pericolo per l’incolumità e la salute pubblica, si invitano le SS.LL. e codesti Sevizi ed Azienda ad intervenire tangibilmente e con immediatezza, ciascuno per quanto di rispettiva competenza, al fine di sanare la situazione descritta e determinare condizioni di sicurezza per la salute sia degli appartenenti alla Polizia penitenziaria sia del detenuto degente anche, se necessario, disponendo il trasferimento di quest’ultimo presso più idoneo (rectius: conforme a normativa vigente) reparto e/o struttura sanitaria.

Con l’occasione, al Sig. Direttore della Casa Circondariale di Vibo Valentia si richiede altresì di sapere quali misure e protocolli sanitari siano stati attivanti nei confronti degli appartenenti al Reparto di polizia penitenziaria che abbiano avuto contatti con il detenuto in questione e/o altre persone ed ambienti da egli frequentati.

Nell’attesa, distinti saluti.