Sembra dipanarsi, almeno per il momento, la matassa aggrovigliata riguardante l'ordine di servizio n. 53 del 19 maggio 2014 della Direzione della Casa Circondariale di Vibo Valentia sinora incomprensibilmente inattuato e "secretato".
Da quanto può dedursi, i motivi della ritardata diffusione della disposizione interna deriverebbero da un difetto di comunicazione tra il Direttore della Casa Circondariale ed il Provveditore regionale A.P. per la Calabria che avrebbe fatto erroneamente ritenere a ciascuno che fosse stato l'altro ad assumere la decisione di sospenderne l'esecuzione (????!!!!!).
A noi sembra pacifico che per sospendere l'efficacia di un ordine di servizio formalizzato occorra un regolare atto amministrativo di pari o superiore valore giuridico.
Analogamente, è del tutto palese che qualsiasi ricorso - sia ad una commissione interna sia ad un'autorità giudiziaria (a meno di provvedimenti cautelari, laddove previsti) - non possa sospendere gli atti e/o le procedure di cui si chiede il riesame.
In ogni caso, la Direzione della Casa Circondariale di Vibo Valentia ha oggi trasmesso l'ordine di servizio n. 59 dell' 11 giugno 2014 che, di fatto, posticipa al 1° luglio 2014 la decorrenza del precedente ordine di servizio n. 53 del 19 maggio 2014, originariamente fissata al 1° giugno.
Ciò - ferme restando le autonome valutazioni della CAR - dovrebbe aver esorcizzato definitivamente la "sospensiva fantasma" e mettere la parola fine sul poco edificante reality dell'horror amministrativo andato in scena.
Per onestà intellettuale, riconosciamo al Direttore della Casa Circondariale di Vibo Valentia l'ampia disponibilità dimostrata a fornire comunque informazioni, anche per le vie brevi, durante tutta la convulsa fase che ha interessato le procedure connesse agli avvicendamenti in questione.