Egregio Direttore,
Si sta’ sempre più consolidando in questo Istituto Penitenziario, la volontà di distruggere un sistema collaudato e rodato negli anni, rispetto agli standard lavorativi gestionali.
Dopo le innumerevoli lamentele pervenute dalla stragrande maggioranza del Personale di Polizia Penitenziaria, viene doveroso a questa O.S. RappresentarLE solo alcune delle problematiche che necessitano di particolare attenzione.
Affinché vengano garantiti i diritti e le condizioni necessarie per espletare le mansioni di cui sono quotidianamente chiamati gli Operatori di Polizia Penitenziaria, si ritiene opportuno puntualizzare le seguenti condizioni:
1) le condizioni numeriche;
2) le condizioni strutturali;
3) le condizioni gestionali;
Per far fronte alla continua emergenza in cui riversa la Casa di Reclusione da Lei gestita, occorre capire se questa componentistica rientra nella fattispecie a garantire il buon funzionamento di tutte le Unità Operative istituite con accordo decentrato, in sede di concertazione sindacale.
Risulta che allo stato, causa maggiore l'allerta Nazionale sul terrorismo, sia stato istituito il servizio di sentinella armata e per il quale ha nell'immediatezza disposto l'apertura delle garitte per le sentinelle, nonostante non vi fossero le condizioni per farlo. Risulta che come previsto dal D. Lgs. 81/2008, testo unico sulla sicurezza, non siano state eseguite le dovute procedure di sopralluogo e le dovute valutazioni sulla idoneità, atte a tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori.
A tale contesto si evidenzia anche la mancata convocazione delle OO.SS., onde meglio definire le condizioni lavorative previste, come dettato dal vigente A.Q.N.
Nello specifico si sottolinea in maniera evidente che le condizioni di cui si faceva riferimento in premessa, sono figlie orfane di decisioni affrettate che mettono in serio rischio e pericolo il Personale di Polizia Penitenziaria sennonché tutta la struttura penitenziaria.
Da conti numerici se la matematica, come dicono, non è un’opinione, ci risulta che nonostante il cospicuo invio di unità distaccate dalle sedi regionali, non sono sufficienti nemmeno a svolgere un turno lavorativo, organizzato dalla S.V., su tre quadranti.
Le condizioni in cui riversano le garitte mettono a serio rischio e pericolo il personale di Polizia Penitenziaria essendo le stesse non a norma con la legge in materia di sicurezza e di efficienza.
In tale contesto rientra inoltre, anche l'O. di S. Da Lei emanato per via delle procedure, dei mezzi di allertamento e delle modalità con cui deve attenersi il personale a svolgere il servizio di sentinella.
Per quanto riguarda le condizioni gestionali la fa da padrona la confusione e l'organizzazione con la quale vengono istituiti i vari servizi e il cospicuo aumento dell'incidenza di assenze giustificate negli ultimi periodi, a meno che ci sia stata una improvvisa epidemia a giustificare quanto di più logico avviene quando si fanno le cose affrettate e con imposizione.
Risulta fra l'altro che non vi sia neppure collaborazione fra le varie unità operative tanto che ognuno cerca di arrancare con le risorse a disposizione a discapito di alcuni settori dove serve maggiore attenzione e facendo ricorso al continuo impiego dei vari addetti agli uffici sia interni che esterni con la conseguenza del mal funzionamento e il buon andamento della struttura...
A corredo di quanto messo in evidenza con la presente e secondo i dettati normativi, la scrivente O.S. chiede alla S.V., di investire i Superiori Uffici Dipartimentali per mettere in evidenza la reale situazione disagevole in cui riversa l’Istituto e di intervenire nel più breve tempo possibile affinché si ripristino le condizioni lavorative a cui da tempo sono venute a mancare a discapito di tutto il Personale e dell’intera struttura.
Le ricordiamo inoltre che l’ultima nota sindacale ad Ella inviata, risulta ancora priva di riscontro da parte della S.V. rispetto al chiarimento di alcuni quesiti che Le venivano posti e di cui taluni ancora evidenziati a questa O.S. dai propri iscritti: ci riferiamo, in breve, alle motivazioni per cui si continui ad accreditare somme di denaro sui c/c del Personale che ha maturato il diritto al pagamento del trattamento di missione, senza indicarne tassativamente i periodi in cui il medesimo si riferisce o se la somma debba intendersi a saldo o ad acconto di quella spettante.
Fiduciosi ed in attesa delle tempestive risposte e dei provvedimenti risolutivi che intenderà di adottare, si porgono molti cordiali saluti.