Questa Organizzazione Sindacale è intervenuta più volte sulla carenza organica dell’istituto più grande e più abbandonato della Calabria, ovvero la “Casa Circondariale di Catanzaro”.
Ad oggi nessun riscontro è pervenuto sulle note redatte e con ciò denotando anche la scarsa attenzione per le relazioni sindacali.
A fronte delle 90 unità che servivano per l’apertura del Nuovo Padiglione che ospita 8 sezioni detentive, ne vennero inviate solo 35 , ovvero il personale dell’ Istituto di Lamezia Terme che peraltro già nel 2013 il Dap con documentazioni ufficiali sulla riorganizzazione dei circuiti penitenziari, lo citava tra quelli che da li a poco avrebbero dismesso e poco dopo, solo a seguito di manifestazioni di alcune organizzazioni sindacali –UIL-Cgil-Cisl e Ugl – venne incrementato di ulteriori 35 unità.
A distanza di poco più di un anno n. 18 delle 70 unità sono state trasferite è non più rimpiazzate, lasciando sprofondare nel baratro l’organizzazione di tale Istituto.
Nemmeno con la chiusura parziale di un vecchio padiglione, di Alta Sicurezza, sono state recuperate unità in quanto sono state aperte altre 2 sezioni nel reparto della reclusione, senza contare l’ulteriore depauperamento a seguito di numerosi appartenenti al Corpo che sono stati nell’ultimo biennio posti in quiescenza.
Onde evitare nuovamente ulteriori iniziative di protesta si chiedono interventi urgenti volti all’incremento dell’organico della Casa Circondariale Ugo Caridi di Catanzaro.
In attesa di urgente riscontro si pongono distinti saluti, ricordando un vecchio racconto.
Un certo Collodi scrisse su alcune avventure di un ragazzo e tra le tanti frasi riportate in tale opera ve ne era una particolarmente semplice ma calzante “Non ti fidare, ragazzo mio, di quelli che promettono di farti ricco dalla mattina alla sera. Per il solito, o sono matti o imbroglioni!”.