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Nonostante questa Organizzazione Sindacale avesse più volte rappresentato problematiche, riferite dal Personale di Polizia Penitenziaria, che necessitavano di adeguata valutazione e risoluzione, a tutt’oggi, si registra una sorta di immobilismo poco comprensibile.

Sembra che le uniche preoccupazioni siano quelle di limitare ulteriormente quei pochi diritti che  venivano in qualche modo garantiti.

Ad una piccola aliquota di personale a cui veniva consentito di espletare turni serali, previa presentazione di istanza, ne è stata improvvisamente revocata l’autorizzazione.  Questo colpo di spugna che ha cancellato in un attimo quelle attenzioni rivolte al personale, questo non tener conto dei motivi che erano alle origini di quelle istanze, non pare che si muova in direzione di chi a parole si professa vicino al personale e che di fatto ne marca la distanza.

Lascia perplessi questo modus operandi che non ha trovato di meglio che annullare in un batter d’occhio istanze che avevano alla base dei problemi familiari o personali. Di converso personale con altre e diverse esigenze che espletavano turni di mattina saranno costretti ad effettuare turni che comprometteranno quelle medesime esigenze.

Eppure ve ne erano problemi da risolvere prima di limitare a colpi d’ascia quei pochi diritti:

  • la scarsa attenzione rivolta alle donne costrette a dover espletare quasi esclusivamente turni di mattina, serali e notturni in qualità di addette alla vigilanza armata;
  •  un settore portineria lasciato allo sbando e dove spesso opera una sola unità a fronte di carichi di lavoro enormi;
  • Turni di straordinario programmato in tutti i settori senza alcuna logica quando al contrario dovrebbero rappresentarne l’eccezione;
  • Problemi mensa agenti ben lontani dall’essere risolti con differenze cosmiche tra i lauti pasti serviti a pranzo ed il frugale pasto serale. Peraltro si stanno aggravando poiché si è ridotto anche il personale operante nella mensa;
  • Reparti e settori sottodimensionati  che sono stati lasciati nell’oblio;
  • Un Istituto con due sezioni chiuse e tuttavia notevolmente sovraffollato- circa 650 detenuti- in cui ci si misura quotidianamente con l’impossibilità di trovare soluzioni anche per l’ubicazione d di un solo detenuto;
  • Sovrintendente lasciato a binario morto nel settore infermeria quando potrebbe espletare la mansione di preposto vigilanza armata ed esonerare quelle risicate unità – sobbarcate di lavoro- della sala regia;
  • Un forte senso di precarietà sembra avvolgere il personale in funzione di chi espleta le mansioni di Comandante.

In questo particolare momento, in cui il personale è anche un po' smarrito per quanto accaduto di recente, sarebbe il caso di mostrare qualche forma di vicinanza, sicurezza e non assumere provvedimenti che hanno l’esclusivo sapore dell’ennesimo sacrificio.

Porge distinti saluti nella speranza che ci sia quella auspicata virata  in direzione dei diritti e del benessere del personale.

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