Dopo circa 4 mesi dalla sottoscrizione del Nuovo Accordo Quadro Nazionale, anche il Protocollo d’Intesa Regionale per la Calabria è stato riscritto e novellato secondo le linee del precitato Accordo.
Tante sono le novità contenute in tale testo a partire dal servizio a giorni alterni -doppio turno-, dalle maggiori specializzazioni, dalle informazioni alle OOSS che tramite un loro rappresentante legale possono acquisirle dal gusweb, dal personale che presta servizio nelle sezioni ATSM e che al pari del personale che presta servizio nei piantonamenti in ospedale dovrebbe espletare turni di 6 ore, al personale che ha superato i 50 anni o con 30 anni di servizio che per ragioni di servizio non è esentato dai turni notturni nei servizi di vigilanza delle sezioni detentive o di vigilanza armata può essere impiegato solo dopo che il restante personale abbia raggiunto il limite dei turni previsti nella contrattazione decentrata.
Queste ed altre novità dovranno essere recepite all’interno delle contrattazioni decentrate ed a tal uopo si chiede la immediata convocazione delle OOSS al fine di procedere celermente alla loro redazione.
Sebbene l’azione di codesta Direzione si stia connotando per la tutela dei lavoratori in tutti i settori, deve sommessamente rilevare che alcune questioni illo tempore sollevate a tutt’oggi non hanno ancora trovato soluzione.
Ci si riferisce in particolare all’eccessivo numero di turni di vigilanza armata che grava sul personale femminile e delle diverse soluzioni proposte tese a ridurre tale disagio, alle varie richieste di poter espletare turni di 6 ore che sono state totalmente disattese: rammenta che l’eccezione sia l’espletamento dell’orario di lavoro oltre quello ordinario ed invece in tale Istituto sembra invece che sia diventata la regola.
Auspica che in tempi rapidi arrivino segnali in tale senso evitando di attendere i tempi legati alla redazione della nuova Contrattazione. Ritiene che sotto tale aspetto si stiano violando principi elementari ma importanti dei lavoratori, ricorda altresì che l’art. 29 della Costituzione tutela la famiglia e che la circostanza che sia diventata la regola, l’espletamento di turni di 8-9-10 ore al giorno, non può che limitare e comprimere tale diritto fondamentale. Un lavoratore ha tutto il diritto di vivere con serenità ed entusiasmo i legami familiari, purtroppo l’essere “costretto” - spesso non si comprendono nemmeno i motivi - a stare per troppe ore in Istituto potrebbe compromettere la stabilità psichica dei lavoratori e di tale aspetto qualcuno dovrà pur risponderne. Occorre un impegno teso a favorire i lavoratori in tal senso e soprattutto rammenta che con circa 80 agenti in meno in tale Istituto si espletavano tranquillamente turni di 6 ore per coloro i quali, in aderenza alle normative, richiedevano di poterli espletare.
Porge distinti saluti in attesa di ulteriori segnali importanti in favore dei lavoratori.