E’ stato rappresentato che presso il settore della Centrale Operativa Regionale si registri un contesto di criticità legato alla drastica riduzione delle risorse umane in essa operante. Pare che solo 7 unità stiano prestando servizio rispetto ad un organico che era già inferiore a quello previsto originariamente, con l’aggravante che tale problematica è stata anche acuita dall’ufficio traduzioni del Prap che ha prelevato tre unità per impiegarle presso il settore appena citato.
Evidentemente tale problematica sarà sfuggita a codesto Prap perché pare che le indicazioni fornite - di non effettuare straordinario - non possono che scontrarsi contro un dato oggettivo di impossibilità di realizzare un servizio su quattro quadranti e nel contempo garantire anche i diritti soggettivi del personale.
Forse basterebbe la vecchia calcolatrice ed uno capace di saper schiacciare due tasti per comprendere come sia utopistico far quadrare i conti presso la COR.
Nel fornire tali indicazioni – non si sa se verbalmente o con disposizione - forse qualche errore di calcolo sarà stato anche effettuato e non bisogna nemmeno vergognarsi più di tanto atteso che errori ben più gravi vengono commessi anche in sedi sovra- ordinate.
Non è trascorso tanto tempo che il Ministro della Giustizia ha esordito in pompa magna affermando che era stato finalmente emanato il Decreto con le nuove piante organiche anche nelle sedi diverse dagli istituti penitenziari e per quanto concerne la Calabria viene rilevato un esubero nel ruolo agenti assistenti.
Atteso il dato , risulta essere del tutto ingiustificato l’utilizzo del personale della Cor in settori e sedi diverse. Va da sé, dunque, che privare la centrale operativa di personale con la consapevolezza delle condizioni disastrate in termini di unità, non possa che provocare l’impiego dei rimanenti in modalità straordinaria per garantire la funzionalità del servizio.
Voglia pertanto la Signoria Vostra trovare adeguata soluzione ai problemi del settore sopra evidenziato, evitando nel contempo il ricorso a fantasiose, estemporanee ed improbabili organizzazioni del lavoro.
Distinti saluti.