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autopolpenCom’è noto, nel bollettino ufficiale del Ministero della Giustizia n. 2 del 31 gennaio 2013 è stato pubblicato il decreto ministeriale dell’ 8 febbraio 2012, recante “Istituzione dell’Ufficio Centrale della Sicurezza e delle Traduzioni nell’ambito degli uffici di diretta collaborazione del Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria”.

Con circolare dipartimentale n. 3643/6093 del 14 u.s., invece, è stato varato il “Nuovo modello operativo del servizio delle traduzioni e dei piantonamenti”.

 

Per previsione dell’appena citata circolare, dal 14 marzo 2013 decorre il termine di 90 giorni entro cui “i Provveditori formulano proposte motivate al Capo del Dipartimento in ordine all’assetto strutturale del settore traduzioni e piantonamenti del territorio di propria competenza” (art. 9, comma 3, del DM).

Il DM ed il Modello operativo prevedono espressamente che, anche su impulso e proposta dell’Ufficio della Sicurezza e delle Traduzioni del Provveditorato regionale, possano costituirsi “articolazioni di supporto” (art. 3, comma 3, del DM) e “strutture operative” (art. 5, comma 2, lettera d., del DM) e che possano stipularsi convenzioni con enti pubblici e privati (art. 5, comma 2, lettera d., ultimo periodo, del DM).

Con nota n. 0036997-2013 del 29 gennaio 2013 il Capo del DAP ha invece diramato le linee programmatiche per la realizzazione del circuito regionale ex art. 115, DPR 230/2000.

Con esse, è stata fra l’altro prevista la dismissione della Casa Circondariale di Lamezia Terme, confermata nel corso della conferenza stampa tenuta sempre dal Capo del DAP il 21 u.s., ed in ordine alla quale, secondo indiscrezioni dell’ultim’ora, sarebbe in corso di perfezionamento il previsto decreto ministeriale.

Tutto ciò premesso e ferma restando la convinzione di chi scrive che un territorio come quello di Lamezia Terme non possa privarsi, per una serie innumerevole di ragioni, dell’istituzione penitenziaria (che andrebbe evidentemente ripensata con l’edificazione in loco di un nuovo carcere) e ferma restando, altresì, l’esigenza di aprire un confronto sul destino degli operatori eventualmente perdenti sede, si richiede alla S.V. di valutare l’opportunità, se non la necessità, di proporre l’istituzione di un’articolazione operativa e di supporto del servizio delle traduzioni e dei piantonamenti da dislocare proprio a Lamezia Terme.

Le esigenze operative che comunque deriverebbero dalla vastità e dalla peculiarità del territorio lametino e del suo hinterland (ricadente nell’ampia provincia catanzarese) dalla presenza dello scalo aeroportuale e dello snodo ferroviario, dalla presenza del Tribunale, nonché dall’alta densità criminale e da molto altro ancora, in assenza di un’articolazione operativa e di supporto in loco, andrebbero a gravare enormemente ed esclusivamente sulla Casa Circondariale di Catanzaro e, particolarmente, sul Nucleo Locale.

Ciò, peraltro, farebbe anche lievitare a dismisura i costi per le finanze pubbliche, sia in termini economici e logistici, sia sotto il profilo della gestione delle risorse umane.

Si pensi, a mero scopo esemplificativo, alle attività di notifica di atti giudiziari, di traduzione dagli arresti domiciliari alle aule di giustizia e/o ai luoghi di cura e viceversa, alla necessaria attività di supporto da garantire al distaccamento del Corpo di polizia penitenziaria presso lo scalo aeroportuale, etc.

L’articolazione operativa e di supporto che si immagina, potrebbe essere eventualmente ospitata in una struttura pubblica (in proposito questo Coordinamento ha diverse idee che si riserva di partecipare qualora la S.V. mostrasse l’interesse che si auspica), se del caso, anche mediante la stipula di una specifica convenzione ai sensi dell’art. 5, comma 2, lettera d., DM 8 febbraio 2012.

Grato per l’attenzione e nell’attesa di un cortese riscontro, distinti saluti.