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Pervengono numerose segnalazioni e suggerimenti costruttivi da parte di operatori del Corpo di polizia penitenziaria impiegati nel reparto c.d. “isolamento” della Casa Circondariale di Vibo Valentia, dove vengono fra l’altro gestiti i detenuti affetti da Covid-19 e quelli da porre in isolamento precauzionale.

In particolare, è stata sollecitata l’installazione presso le camere di detenzione di apparecchi interfono, del genere già in uso presso il 2° piano del reparto “H”, che consentirebbe di comunicare in tutta sicurezza senza il pericolo di diffusione e veicolazione di aerosol potenzialmente infetto. Ciò, ovviamente, fermo restando le necessarie e ineludibili procedure che necessitano del controllo visivo e, talvolta, della prossimità fisica.

Inoltre, è stata rappresentata l’opportunità di dotare il 2° piano del predetto reparto c.d. “isolamento” di un telefono da destinare alle comunicazioni dei detenuti. Ciò, oltre a semplificare il servizio degli operatori, eviterebbe ai ristretti ammessi a telefonare di doversi spostare da un piano all’altro e di dover utilizzare lo stesso apparecchio, riducendo così il rischio di contrarre o veicolare il virus.

Ritenendo che quanto prospettato sia meritevole di particolare attenzione, si richiede alla S.V., anche nell’ambito delle attività mosse a tutela della sicurezza sanitaria degli operatori e dei detenuti, di voler cortesemente valutare l’adozione di opportune iniziative al fine di procedere nel senso sopra accennato.

Nell’attesa di un gentile cenno di riscontro, molti cordiali saluti.

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