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Pur dopo aver apertamente apprezzato, anche pubblicamente, le modalità con cui ha gestito l’intricata vicenda derivante dall’attuazione della procedure di avvicendamento nei posti di servizio per l’anno 2014 a seguito della sospensione disposta dal PRAP di Catanzaro e della deliberazione della CAR del 1° luglio 2014, nonché di diversi e contrastanti atti successivi, questa Organizzazione Sindacale non può esimersi dallo stigmatizzare la perdurante e reiterata noncuranza, assai prossima al menefreghismo, della S.V. rispetto alle regole in tema di relazioni sindacali e, finanche, ai comuni e compiti doveri nei rapporti di interlocuzione fra soggetti negoziali che imporrebbero, quantomeno, la partecipazione di notizie di pertinente interesse ed il riscontro della corrispondenza.

Da ultimo è stato riferito dell’affissione all’albo della Casa Circondariale di Vibo Valentia di un avviso, recante data odierna, finalizzato ad acquisire la disponibilità di personale di polizia penitenziaria di sesso maschile da adibire, “sia pure temporaneamente”, all’Unità Operativa Colloqui al di fuori di qualsiasi procedura dettata dall’A.N.Q. del 24 marzo 2004 e dai successivi e vigenti accordi regionali e locale e senza alcuna informazione alle Organizzazioni Sindacali.

Peraltro, l’avviso in questione, oltre ad accennare ad una temporaneità indefinita e che, come tale, potrebbe teoricamente essere persino più lunga di quella prevista per coloro che sono stati adibiti o rimossi alla o dalla medesima Unità Operativa a seguito dell’espletamento di regolari procedure, non specifica a quali ruoli è rivolto, quali mansioni (responsabile, vice responsabile, addetto) dovrà espletare l’individuanda unità, attraverso quali regole si effettuerà la selezione fra più operatori eventualmente disponibili, e – soprattutto – si pone in aperto contrasto con elementari principi di pari opportunità fra sessi, atteso pure che è comunque già garantita presso l’U.O. in questione l’aliquota di operatori uomini stabilita dalle modifiche all’Accordo decentrato del 14 giugno 2006 apportate dall’Accordo decentrato del 16 aprile 2012.

Non solo, ma l’attuazione del proposito che lo ha ispirato sarebbe destinato a depauperare ulteriormente il contingente assegnato ad altra Unità Operativa, verosimilmente all’U.O. Sicurezza, nel mentre la S.V. latita rispetto alla revisione del modello organizzativo e continua a disporre e/o ratificare, in dispregio di qualsiasi regola, lavoro straordinario programmato e non contrattato con le Organizzazioni Sindacali.

Per quanto accennato, nell’ostinato ed estremo tentativo di interloquire nell’alveo delle regole dettate dal vigente sistema di relazioni sindacali, si invita la S.V. a fornire immediate e circostanziate notizie a riguardo, chiarendo anche i controversi aspetti sopra evidenziati, ed a convocare le Organizzazioni Sindacali almeno per l’esame della tematica ai sensi all’art. 26, DPR 18 giugno 2002, n. 164, e dell’art. 4 dell’A.N.Q. del 24 marzo 2004.

Nelle more, si diffida formalmente la S.V. dall’adottare provvedimenti unilaterali sulla materia che integrerebbero anche una palese condotta antisindacale ex art. 28, legge 20 maggio 1970, n. 300.

Al Sig. Provveditore regionale che legge per conoscenza si richiede l’esercizio delle prerogative di diretta competenza al fine di procurare il rispristino delle regole in tema di relazioni sindacali e di gestione del personale dipendente presso la casa Circondariale di Vibo Valentia.

Nell’attesa, distinti saluti.