Si è appreso che alcuni appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria del Reparto della Casa Circondariale di Vibo Valentia assentatisi dal servizio per disturbi di natura psichica, per ciò solo, si sarebbero visti sospendere/revocare dalla competente Questura la licenza di porto d’armi per uso sportivo.
In particolare, si è avuta notizia che la Direzione della Casa Circondariale di Vibo Valentia ha comunicato ad Uffici di questura che i dipendenti in questione hanno “fatto pervenire certificazione sanitaria attestante patologia di natura psichica”.
In ragione di quanto sopra, nell’evidenziare che si nutrono fortissimi dubbi circa la conformità di tale pratica, in particolare, al dettato del D.L.gs. n. 30 giugno 2003, n. 196, del DM 12 dicembre 2006, n. 306, e delle Linee guida in materia di trattamento di dati personali di lavoratori per finalità di gestione del rapporto di lavoro in ambito pubblico del 14 giugno 2007 dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali, si chiede di sapere:
- In quali casi vengono comunicate notizie circa lo stato di salute degli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria ad uffici diversi da quelli appartenenti all’Amministrazione penitenziaria, al di fuori delle pratiche relative al riconoscimento della dipendenza di infermità da causa di servizio e di quelle connesse agli accertamenti medico-fiscali;
- Quali elementi ed informazioni vengano effettivamente comunicati e se venga trasmessa anche documentazione pertinente (es. certificati medici);
- Quali siano le fonti ed i presupposti giuridici legittimanti la propalazione di tali “dati sensibili”;
- Come vengono individuati gli operatori di Polizia penitenziaria in relazione ai quali vengono comunicate le informazioni di cui sopra;
- Se le comunicazioni di cui alla prima alinea vengono effettuate per tutti gli appartenenti al Corpo in presenza di presupposti predeterminati o “a campione”;
- Nella seconda ipotesi di cui al punto che precede, con quali modalità e secondo quali logiche e criteri viene individuato il “campione”.
Nell’attesa di un urgentissimo riscontro al cui esito si riservano eventuali, ulteriori iniziative, distinti saluti.