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grandefratello

Già con precorsa corrispondenza (cfr. note nn. 046/13 e 052/13 del 22 e del 29 marzo 2013) questa Organizzazione Sindacale è intervenuta in relazione all’operatività degli impianti di videosorveglianza in corso d’installazione presso gli ambienti destinati anche al personale dipendente, ricevendo cortese assicurazione circa il “corretto” (rectius: rispetto della normativa vigente nell’) utilizzo dei medesimi con nota di codesta Direzione n. 11074 del 29 marzo 2013.

Tuttavia, si è appreso che presso la sezione detentiva recentemente ammodernata ed ampliata del 2° piano del reparto “A” sono state montate telecamere in grado di riprendere, oltre ai detenuti ivi ristretti, anche gli operatori dei diversi profili professionali che vi accedono. Le immagini captate vengono riprodotte su monitor installati presso una parete dell’ingresso dell’Istituto penitenziario (c.d. “Atrio Polizia Penitenziaria”) e pertanto visibili a tutti coloro, anche “visitatori” occasionali, che accedano ed escano dal penitenziario o, peggio, che sostino nella zona. Non solo, ma le stesse immagini verrebbero altresì registrate e custodite, senza alcuna regolamentazione anche rispetto a tempi di mantenimento, attraverso apparecchiature installate presso la medesima sezione detentiva e vi avrebbero accesso tutti coloro che vi prestano servizio, peraltro senza che la visione delle registrazioni venga tracciata. Addirittura, secondo alcuni, dette immagini registrate potrebbero essere agevolmente duplicate ed estrapolate da chiunque e senza l’esperimento di particolari procedure mediante strumenti informatici di comune utilizzo (es. pen-drive).

È di tautologica evidenza, anche a prescindere dall’esatta corrispondenza di quanto in ultimo riportato, che tutto ciò si pone in aperta violazione di moltissime delle disposizioni di cui al D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196, e successive modificazioni ed integrazioni, ed al Provvedimento dell’ 8 aprile 2010 del Garante per la protezione dei dati personali, nonché della legge 20 maggio 1970, n. 300, ed arreca un insanabile ed insopportabile vulnus anche ad elementari diritti di privacy e di protezione dei dati personali.

Si invita pertanto la S.V. a fornire urgentissime e circostanziate notizie in merito e, soprattutto, ad adempiere, per quanto di diretta competenza, a tutti gli obblighi derivanti dalla disciplina sopra richiamata assumendo, se del caso, pure consequenziali provvedimenti immediati di natura provvisoria.

Si precisa sin d’ora che in mancanza chi scrive non potrebbe esimersi – proprio malgrado – dall’assumere più incisive iniziative e dall’interessare anche il Garante per la protezione dei dati personali in tempi ristrettissimi.

            Nell’attesa, molti cordiali saluti.