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straordinario

Già con nota n. 037/13 del 27 febbraio 2013, che si allega opportunamente in copia, questo Coordinamento aveva chiesto lumi circa il regolare pagamento delle prestazioni lavorative straordinarie richieste (rectius imposte) agli operatori del Corpo di polizia penitenziaria.

Tale missiva è stata riscontrata, dopo oltre un mese, con nota n. 11162 del 29 marzo 2013, che si allega altresì in copia per coloro che leggono per conoscenza.

Con detta corrispondenza, codesta Direzione ha rappresentato una situazione complessiva che, seppur allora non ancora completamente definita, non sembrava potesse destare alcun allarme, ma che anzi appariva di assoluta tranquillità.

 

All’opposto, esattamente come questo Coordinamento aveva previsto ben meglio e prima dell’interlocutore, ad oggi risulterebbe ancora non remunerato un ingente quantitativo di lavoro straordinario espletato specialmente nei mesi di dicembre 2012 e febbraio 2013 e non vi sarebbe certezza per il puntuale pagamento di tutto quello disimpegnato nel decorso mese di aprile.

Addirittura, continuando con lo stesso trend di ricorso al lavoro straordinario del primo quadrimestre, si ritiene che le difficoltà per saldarlo potrebbero presentarsi in tutti i mesi “pari” dell’anno (attese le direttive di cui alla nota dipartimentale n. GDAP-0441071-2012 dell’ 11 dicembre 2012).

È manifesto che quanto sopra non può e non potrà essere in alcun modo giustificato in ragione di procedure e/o sistemi informatici (es. SGIP), atteso che, com’è noto, “Le richieste di prestazioni di lavoro straordinario devono essere contenute entro il limite dell’assegnazione disposta e ne deve essere garantito il pagamento in busta paga” (art. 10, comma 12, A.N.Q. del 24 marzo 2004).

Infatti, qualora il monte ore per lavoro straordinario assegnato non fosse sufficiente a garantire la tempestiva retribuzione di quello effettivamente reso dagli operatori, è di tutta evidenza che si imporrebbe una profonda revisione del modello organizzativo dei servizi istituzionali tale da contrarne le richieste.

Per di più, a parere di chi scrive, sarebbe sufficiente dare compiuta attuazione alle peraltro cogenti direttive del Capo del DAP (oltre che a quelle provveditoriali) che prescrivono il superamento della “logica che vuole che i posti di servizio siano stabiliti a prescindere dagli obiettivi posti e dagli uomini a disposizione” (nota n. GDAP-0206745-2012 del 30 maggio 2012, circolare n. GDAP-0222517-2012 dell’ 11 giugno 2012 e nota n. GDAP-0036997-2013 del 29 gennaio 2013).

Tanto premesso, si prega la S.V. di voler fornire urgentissime e circostanziate notizie in ordine alle problematiche connesse al regolare pagamento del lavoro straordinario espletato dagli appartenenti al Corpo e, nel contempo, si invita altresì la S.V. ad una migliore adesione alla disciplina pattizia ed alle disposizioni interne sopra richiamate.

Nell’attesa, molti cordiali saluti.