Sono giunte robuste ed insistenti lamentele da parte di operatori del Corpo di polizia penitenziaria in servizio presso la Casa Circondariale da Lei diretta e correlate, circa la precarietà dell’impiego del personale sui posti di servizio.
Urge per tanto rappresentarle che nella giornata del 31/01/15 appaiono del tutto irrealizzabili i criteri della sopraggiunta assenza di qualsivoglia operatrice al di fuori del Vice Commissario.
Pur avendo appreso solo da poco, dalla nota n° 2700 del 23/01/15, della movimentazione di sei unità femminile presso la Casa Circondariale “Panzera”, pianificata con turnazione trimestrale, sembra oltremodo inspiegabile la sopraggiunta mancanza dell’unica operatrice che sarebbe stata impiegata in servizio, nella citata giornata, come da modello 14/A, presso la “buca pranzi”.
La situazione sembra smisuratamente in opposizione a qualsivoglia percezione (pur valutando la straordinarietà dell’evento), se si considera che l’unita impiegata presso la Casa Circondariale “Panzera”, traspare essere impiegata solo nel secondo trimestre.
Uno scenario di tale natura, apparirebbe ammissibile solo con le dovute acclamate urgenze, derivate presso la Casa Circondariale “Panzera” (da valutare),considerato che l’unità femminile sarebbe stata impiegata, presso la “buca pranzi”, ma particolarmente come unità rivolta alla perquisizione familiari (di tutte le donne) , operazione, comunque concretizzata da unità maschili, col solo ausilio del metal detector.
Il tutto ha caratterizzato questa giornata con un susseguirsi di soppressioni di posti di servizio, vedi “Ufficio Comando” , “Ufficio Servizi” , “Ufficio Sopravvitto” , “Magazzino Detenuti” ,per assicurare il regolare svolgimento dei colloqui familiari.
Nell’attesa di intendere suddetta movimentazioni, si porgono distinti saluti.