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Oramai è diventata una ricorrente consuetudine quella di attribuire ogni incarico gravoso- scomodo- complicato e ad ogni modo impegnativo ai poveri abbandonati e figli di un Dio Minore degli addetti ai nuovi giunti e colloqui avvocati- magistrati.

Così accade che oltre ai compiti previsti e contrattati vengano assegnati agli stessi tutte le mansioni che gli altri settori con abili artifici e appoggi riescono a far scivolare sulle appesantite e oramai artritiche spalle di tale personale.

Questa confusa modalità di attribuzione di incarichi, sicuramente non può che trovare l’assoluta contrarietà di questa Organizzazione Sindacale che ritiene si stia minando la funzionalità di un settore vitale che si caratterizza come il fulcro della sicurezza di questo Istituto penitenziario.

•           La disavventura inizia già dalla mattina poiché in caso di assenza giustificata di qualsivoglia unità si attinge immediatamente al personale di tale settore;

•           Prosegue poi – dopo alcune ore- con la pervicace richiesta all’ufficio servizi di trovare altre unità per avvicendare quella disimpegnata precedentemente;

•           Quotidianamente dal settore matricola viene loro consegnata ogni tipo di documentazione per essere notificata a chi di competenza – popolazione detenuta-

•           Anche dall’ufficio conti correnti vengono saltuariamente delegate mansioni inerenti la consegna di vaglia telegrafici;

•           Devono espletare le mansioni inerenti al magazzino in tutte le circostanze in cui gli

addetti non siano presenti e debbano essere soddisfatte esigenze legate a traduzioni estemporanee di detenuti o relative a misure diverse dalla custodia cautelare in carcere;

•           con assidua frequenza devono fornire i cambi per consentire la fruizione del pranzo ad altro personale;

•           di recente gli sono stati attribuiti i compiti relativi alle perizie mediche e non si capisce perchè le stesse non possano essere espletate dagli addetti di questo settore;

  • Ultima mansione assegnata è quella afferente l’accompagnamento di detenuti per consentire all’esperta ex art. 80 di poter effettuare le udienze in tale settore – in tal caso non si può che condividerne presupposti e finalità - .

Tutte queste mansioni extra nulla hanno a che vedere con i loro compiti specifici.

            Appare chiaro che tutto ciò non possa che comportare conseguenze negative per lo svolgimento efficace ed efficiente del proprio servizio. 

Tale aggravio del carico di lavoro determina, in definitiva, un inevitabile

scadimento della qualità del servizio con il pericoloso abbassamento dei livelli di sicurezza e, per di più, aggrava lo stress psicofisico subito dagli appartenenti al Corpo.

            Nelle remore di un confronto con tutte le OOSS appare necessario rivedere l'organizzazione del servizio espletato dal personale in oggetto citato, atteso tra l'altro che a breve dovranno anche garantire il servizio delle video conferenze.

            Una migliore organizzazione non potrebbe che partire dall'assolvimento dei compiti extra solo nei giorni in cui i colloqui avvocati si svolgono negli orari antimeridiani - Lunedì. mercoledì e giovedì - e possibilmente nel solo pomeriggio.

            Nelle giornate invece del martedì e del venerdì in cui i colloqui avvocati - con numeri non indifferenti - sono previsti sino alle ore 17:30-, le incombenze extra dorrebbero essere assolte da altro personale all'uopo da individuare.

            Si auspica dunque un intervento della Signoria Vostra teso a rendere progettualmente serio il servizio istituzionale svolto dagli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria in servizio nel settore sopra meglio evidenziato, partendo da una redistribuzione di incarichi che tenda a non sovraccaricare i soliti noti e meno tutelati.

            Si porgono distinti saluti nell'attesa di determinazioni in tempi celeri.