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Si è conclusa a tarda sera la riunione di ieri al PRAP di Catanzaro vertente sulle misure che l’Amministrazione si appresta ad adottare a seguito della c.d. “sentenza Torreggiani”.

Presenti anche tutti i Direttori dei Servizi e degli Istituti penitenziari Calabresi, la Parte Pubblica (dott. Salvatore Acerra, Provveditore in missione, e dott. Rosario Tortorella, Provveditore Vicario), ha molto sommariamente illustrato il tanto supposto progetto complessivo che si pensa di attuare entro novembre e che al momento pare prevedere, secondo noi molto banalmente, l’ampliamento delle ore in cui i detenuti potranno fruire dei passeggi e della c.d. “socialità”, nonché delle giornate e delle fasce orarie da destinare ai colloqui con i familiari.

Nulla il Provveditore regionale ha inteso esprimere, nell’informazione che ci ha preventivamente inviato, rispetto alle modalità operative ed al sistema di sorveglianza che si intende adottare per far fronte ai – secondo noi – senz’altro crescenti carichi di lavoro per gli operatori ed a cui fanno da contraltare le riduzioni degli organici che l’Amministrazione sta operando pure contestualmente alla messa in funzione di nuovi istituti e padiglioni ed alla riattivazione della CR di Laureana di Borrello.

E nulla di nulla ha detto in merito il Provveditore neanche nella riunione di ieri, limitandosi a sostenere che per gli operatori niente o quasi cambierà.

Già ciò, se fosse vero che per i dipendenti non cambierà nulla, sarebbe manifestamente gravissimo ed inaccettabile attesa la continua e reiterata compressione di diritti fondamentali che gli appartenenti al Corpo subiscono da fin troppo tempo e che richiede interventi decisi, pragmatici ed una “rivoluzione” organizzativa neanche troppo “normale”. Ma non riusciamo affatto a comprendere – evidentemente per nostri limiti – come si possa sostenere che aumentando esponenzialmente i servizi per i detenuti ed estendendo anche i colloqui al pomeriggio, alla domenica e per almeno sei giorni settimanali, in assenza di altre misure organizzative sul piano dell’operatività della Polizia penitenziaria, non mutino i carichi di lavoro.

La delegazione UIL nel suo intervento ha evidenziato quanto sopra e, condividendo in via di massima il progetto messo in campo dall’Amministrazione centrale con le circolari e le linee guida del Capo del DAP Tamburino – alla cui fase elaborativa ha significativamente partecipato – ha esortato il livello regionale a proseguire sul doppio binario tracciato da Roma e che affianca alle misure finalizzate a rendere “umana” la detenzione per come vuole la CEDU un nuovo e moderno sistema di sorveglianza che affranchi gli operatori dall’ormai anacronistica vigilanza “statica”, fatta anche di continui controlli visivi, perquisizioni personali, aperture e chiusure manuali di porte e cancelli, etc. che molto spesso – per di più – sono solo virtuali ed apparenti.

“ … Occorre recuperare la centralità dei diritti degli operatori … … non si può pensare di uscire dalla situazione d’illegalità acclarata dalla CEDU per quanto riguarda il sistema di detenzione andando ad alimentare l’illegalità diffusa e pure certificata nella gestione del personale …” ha detto, fra l’altro, il Segretario Nazionale Gennarino De Fazio durante il suo intervento.

In chiusura, la UIL ha invitato l’Amministrazione a convocare le OO.SS. in sede locale per gli ineludibili passaggi previsti dal vigente sistema di relazioni sindacali, evidenziando pure che solo rendendo gli operatori, quali principali attori del processo di rinnovamento e modernizzazione che si sta cercando di avviare, partecipi di un progetto condiviso quel disegno avrà possibilità di realizzarsi compiutamente.

A margine della riunione si è appreso che il DAP ha disposto un’integrazione degli stanziamenti per la remunerazione del lavoro straordinario che così, pare, potrà essere interamente retribuito.

L’audio dell’intervento di Gennarino De Fazio è integralmente disponibile on line sul sito internet della UILPA Penitenziari Calabria (clicca qui).

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